Video

"macVSmac (Macbook)" - maimai for Hawaii Zombies (band) | Song Title "marionette", 2018



Due macbook, uno di fronte all'altro che registrano ed editano l'atto creativo live. I mac collaborano utilizzando i loro mezzi, nello specifico Quick Time e Photo Boot. Quest'ultimo con i tipici sfondi ed effetti è parte integrante della creazione dell'ambiente video di cui viene sfruttato l'errore a favore di immagini surreali e suggestive. Tra i due computer vengono realizzate delle vere e proprie scenografie, o microcosmi, e queste interagiscono simultaneamente con i computer restituendo un effetto finale di spaesamento.

*i dipinti che si vedono nel video sono dell'artista Pablo Compagnucci.

"ONE MORE THING": HYPERICON FUNERAL PARTY
2017
 




* “One more thing” è il claim che precede l’uscita dell’I-phone X. Traduzione: ancora qualcosa di nuovo. La domanda che ci si può porre riguarda la possibilità che l’ultimo avamposto tecnologico non sia effettivamente qualcosa di innovativo, ma un ripetersi di un meccanismo comunicativo oramai assodato, arrivato al momento del suo decesso in vista di un superamento dell’assunto che vede uno strumento come prolungamento del corpo umano. E se domani non avessimo più la necessità di interporre tra noi e l’altro né un linguaggio né tantomeno un traduttore di codici antichi riproposti in maniera contemporanea attraverso lo strumento per eccellenza quale è l’I-phone X? Si potrebbe forse postulare, in un esercizio di stile, un’evoluzione dell’uomo verso un futuro “alieno” dove la tecnologia, per come la conosciamo, è morta. Celebriamo quindi il suo funerale ancora prima della sua ultima evoluzione. Il funerale dell’ipericona tecnologica, porta con sé la morte di tutte le icone, della tecnologia stessa, della comunicazione che abbiamo imparato ad impiegare nello svolgersi in avanti del tempo dell’uomo sulla terra. Immaginiamo di trasformarci in esseri del futuro e questa trasformazione la costruiamo attraverso un ultimo sguardo indietro, alla nostra storia, alla nostra evoluzione. Prendiamo coscienza della morte della tecnologia, ce ne accertiamo riguardando alla preistoria, e la superiamo catapultandoci con l’immaginazione in un luogo ultra-umano.
** Eterni ellenici cicli storici in cui tutto torna sotto mentite spoglie vengono interrotti dalla distruzione e il superamento delle catene di innovativi supporti, sempre troppo terreni, sempre mai abbastanza oltre. L’alieno futuro ci attende immerso in una luce celestiale, che è dentro l’umano ma che è anche ultra-umano. Si versano lacrime per l’ipericona della tecnologia, ma le lacrime non sempre sono amare. E la morte non sempre è una fine ma anche un nuovo inizio.





TT1 (Totem N°1)

2016




Collaborazione del gruppo maimai con Saints (Pablo Compagnucci e Maru Rivas Medina) - 2016.
Lo scenario è quello del complesso residenziale Monte Amiata nel quartiere Gallaratese di Milano, frutto dell'incontro tra gli architetti Carlo Aymonino e Aldo Rossi.
*maimai(con Saints) decostruisce il complesso edilizio e lo ricostituisce in una nuova architettura immaginaria che, per antitesi alla struttura reale, ha uno sviluppo verticale. È un totem, oggetto al quale si attribuisce un significato simbolico.
*maimai(con Saints) riempie il nuovo luogo con il corpo umano, il quale si confonde con i colori e si relaziona direttamente con gli spazi. Non li attraversa, li riempie. Non ne vive la sola funzione, ma si modifica in base alla loro conformazione.
TT1, in prima istanza, si configura come tributo all’essenza donata al complesso abitativo dagli stessi progettisti, il cui scopo era quello di strutturare un luogo per le persone che formano una comunità attiva e partecipata, in vista di una democratizzazione dei significati.


Artisticamente, invece, l'operazione messa in atto da maimai(con Saints) viene descritta dalla seguente dichiarazione:
Il mondo di oggi ha in sé uno spazio nuovo, inventato, virtuale, aumentato. Ma questo virtuale non risiede solo nel digitale come gli sviluppi tecnologici ci portano a credere, bensì esso sta nelle menti, connesse attraverso le immagini del mondo.Forse le nostre città non ci bastano più, il desiderio è quello di prenderle per come le abbiamo ereditate e renderle qualcosa d'altro, attraverso l'analisi costruttiva di nuovi significati, attraverso l'arte. Non serve cemento armato o vetro o ferro o qualsivoglia materiale da costruzione per fare della nuova architettura. Servono nuove immagini da imprimere nella mente, nella memoria delle persone, per rendere ancora interessanti luoghi per alcuni antichi e svuotati del loro significato originario.
Il sound design dell’opera installata si sviluppa alternando differenti pattern sonori che si susseguono simulando una sorta di zapping, includendo al suo interno frammenti spigolosi che si incastrano e mutano lungo la durata del video, interagendo con le immagini. Diversi stili, silenzi, suoni ambientali registrati in loco vibrano e scandiscono il tempo che si dilata e si contrae, accompagnando lo spettatore in una sorta di trans, che rende ipnotica la fruizione dell’intera opera.
Ecco cosa ha fatto Mai Mai con questo video: ha creato un’immagine architettonica nuova che verrà condivisa da chi la vedrà e ne parlerà.
Ha modificato il mondo reale, in quanto il mondo reale oggi non è più solo quello tangibile."
SPECIFICHE TECNICHE
TT1 è stato pensato come un’installazione audiovisiva di 2 metri, visualizzata su due schermi da 42 pollici montati l’uno sull’altro in verticale.
La durata complessiva è di 35 minuti e 44 secondi entro la quale il video (6’35’’) si ripete in loop. Sound Design - INSTALLAZIONE 35’45’’ Il sound design dell’opera installata si sviluppa alternando differenti pattern sonori che si susseguono simulando una sorta di zapping, includendo al suo interno frammenti spigolosi che si incastrano e mutano lungo la durata del video, interagendo con le immagini. Diversi stili, silenzi, suoni ambientali registrati in loco vibrano e scandiscono il tempo che si dilata e si contrae, accompagnando lo spettatore in una sorta di trans, che rende ipnotica la fruizione dell’intera opera.